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Dipartimento di Scienze del Farmaco
 

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La Chimica farmaceutica, insegnata a Catania all'inizio dell'Ottocento da Antonino Mirone, Andrea Quattrocchi e Carmelo Maravigna, costituiva nel 1865 una delle quattordici cattedre che formavano la Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.
L'insegnamento si svolgeva nel Palazzo Universitario che assunse l'attuale sontuosità dopo che fu interamente restaurato e riformato nel 1874 dall'architetto Mario Di Stefano, professore di Architettura dell'Ateneo.
I primi dati ufficiali che riguardano il Gabinetto di Chimica Farmaceutica, così veniva denominato all'origine, vero e proprio nucleo storico dell'Istituto di Chimica Farmaceutica e Tossicologica, facente capo alla Scuola di Farmacia, risalgono al 1875, per la cui istituzione si prodigò il prof. Domenico Amato, che lo diresse fino all'anno della sua morte, avvenuta il 22 ottobre 1897.
Usufruiva di una dotazione annua di L.500, la quale per lo zelo e le reiterate istanze di detto professore fu gradatamente aumentata a L.1000.
Il Gabinetto di Chimica Farmaceutica era allocato a pianterreno del Palazzo Universitario, dirimpetto al portone d'ingresso, e disponeva di cinque vani: il primo, spazioso era adibito per le lezioni e nello stesso tempo utilizzato come sala analitica, con tavoli che funzionavano anche ad uso di banchi di lavoro e del tutto inadatti allo scopo.
Fu necessario dotare la stanza di due cappe aspiranti per l'eliminazione dei vapori nocivi che si sviluppavano nelle varie operazioni chimiche.
I restanti quattro vani, relativamente piccoli, erano così distribuiti: uno come stanza da lavoro del professore, contenente anche apparecchi scientifici, due vani riservati rispettivamente all'assistente e all'inserviente e il restante locale utilizzato come magazzino, cioè deposito di prodotti chimici, vetreria e materiale scientifico comune.
Questi locali non solo non rispondevano alle esigenze didattiche, ma pare che si trovassero in pessime condizioni igieniche.
Fu merito del successivo direttore, il prof. Americo Andreocci, convincere il Rettore, il prof. Capparelli, a restaurare l'Istituto, eliminando le infiltrazioni e i ristagni di acqua esistenti nel sottosuolo che erano causa di persistente umidità.
Fu ristrutturato il laboratorio che divenne in grado di ospitare esercitazioni pratiche per 40 studenti e fu potenziato il materiale scientifico necessario per illustrare le lezioni e per esercitazioni di Chimica Analitica e Tossicologica.

Infatti dalla relazione esposta dal Rettore per l'inaugurazione dell'anno accademico 1898-99 così leggiamo: "Il Gabinetto di Chimica Farmaceutica che è tanta parte dell'insegnamento professionale sanitario, e che per il numero degli studenti presso di noi ha grande importanza, non era in stato di potere accogliere studenti volenterosi di lavorare e d'imparare con gli esercizi, con le esperienze sui medicinali, e, d'altra parte, il docente, che ora abbiamo, d'ingegno pronto e coltissimo, animato da buona volontà, dedito agli studi, non avrebbe potuto nel vecchio laboratorio mostrare tutto il valore didattico, di cui si mostra capace.
A tal fine ho provveduto, facendo eseguire dei lavori di urgenza, che spero saranno o potranno essere quando che sia, riconosciuti e pregiati dal superiore Ministero.
Ed aggiungo che il docente ha promesso di voler contribuire con parte della sua dotazione e delle tasse di laboratorio".
Questa opera di sviluppo dell'Istituto fu continuata dal successivo direttore, il prof. Zanetti.
Essa fu resa necessaria perché la Scuola di Farmacia dell'Università di Catania era una tra le più frequentate del Regno, in quanto dal 1880 si era avuto un costante incremento degli studenti sino a raggiungere nell'anno accademico 1898-99 il considerevole numero di 176 studenti.

Sicchè sull' Istituto di Chimica Farmaceutica gravava il maggior carico didattico non solo per l'insegnamento della Chimica Farmaceutica e Materia Medica e Tossicologica, ma soprattutto per le esercitazioni di Chimca Farmaceutica che dovevano praticare gli studenti del corso di laurea in Chimica e Farmacia e quelli del corso per il Diploma di Farmacia come appare dalle seguenti tabelle.
SCUOLA DI FARMACIA
Corso per la Laurea in Chimica e Farmacia

ANNO PRIMO
INSEGNAMENTI INSEGNANTI GIORNI ORE
Botanica Baccarini Mart.-Ven.-Sab. 8-9
Chimica generale Grassi " 11.30-12.30
Fisica Sperimentale Grimaldi Lun.-Merc.-Giov. 11-12
Esercizi di botanica Baccarini Mart.-Sab. 9-11

ANNO SECONDO
Mineralogia e Geol. Bucca Mart.-Giov.-Sab. 10-11
Zoologia Mingazzini Lun.-Merc.-Ven. 13-14
Chimica farmaceutica Andreocci Mart.-Giov.-Sab. 14-15.30
Esercizi di mineralogia Bucca Giov. 14-16
Esercizi di chimica Grassi Lun.-Merc.-Ven.

ANNO TERZO
Chimica farmaceutica Andreocci Mart.-Giov.-Sab. 13-14
Materia medica e tossicologica Curci Lun.-Merc.-Ven. 11-12
Esercizi di chimica farmaceutica Andreocci Lun.-Merc.-Ven. 14-17
Esercizi di materia medica Curci Mart.-Giov.-Sab. 14-15
Eserc. di fisica (per un semestre) Grimaldi Lun.-Merc.-Ven. 12-14

ANNO QUARTO
In questo anno lo studente deve attendere nei laboratori di Chimica generale e farmaceutica agli esercizi di analisi quantitativa e di ricerche tossicologiche, o altri lavori sperimentali.

ANNO QUINTO
Pratica – La pratica dovrà esser fatta per un anno solare; cioè per dodici mesi, presso una farmacia di ospedale civile o militare, o presso altra specialmente autorizzata. Nessun studente potrà esservi inscritto se non avrà superato tutti gli esami speciali ed essa verrà computata dal giorno dell'iscrizione presso la segreteria dell'Università.
La scuola ha fissato a 15 il massimo delle ore settimanali d'iscrizione ai corsi liberi retribuiti.

CORSO PER IL DIPLOMA DI FARMACIA

ANNO PRIMO
Botanica Baccarini Mart.-Ven.-Sab. 8-9
Chimica generale Grassi " 11.30-12.30
Esercizi di Botanica Baccarini Mart.-Sab. 9-11

ANNO SECONDO
Fisica sperimentale Grimaldi Lun.-Merc.-Giov. 8.30-9.30
Mineralogia Bucca Mart.-Giov.-Sab. 10-11
Chimica farmaceutica Andreocci " 13-14
Esercizi di mineralogia Bucca Giov. 14-15.30
Esercizi di chimica farmaceutica Andreocci Lun.-Merc.-Ven. 14-17

ANNO TERZO
Chimica farmaceutica Andreocci Mart.-Giov.-Ven. 13-14
Materia medica e tossicologica Curci Lun.-Merc.-Ven. 11-12
Esercizi di chimica farmaceutica Andreocci " 14-17

ANNO QUARTO

Pratica – La pratica dovrà esser fatta per un anno solare, cioè per dodici mesi, presso una Farmacia di ospedale civile o militare, o presso altra specialmente autorizzata. L'anno di pratica si computa dal giorno dell'iscrizione presso la Segreteria dell'Università, e nessuno studente potrà esservi ammesso se non avrà superato tutti gli esami speciali.

A questo si aggiungeva l'esame finale richiesto per conseguire il diploma di Farmacista, atto ad accertare nel candidato la capacità di eseguire con sicurezza le prove analitiche dei medicinali, prescritte dalla farmacopea, come si evince dalla circolare ministeriale num. 88 del 23 dicembre 1897.
Si avvertì pertanto la necessità di disporre di una sede più adeguata e funzionale per una struttura divenuta fondamentale per la Scuola di Farmacia. Il consiglio accademico, sotto la guida del Rettore prof. Grimaldi, deliberò nel 1905 un piano di massima, in esecuzione della legge 13 luglio 1905 in favore delle Università siciliane, che prevedeva la costruzione degli istituti di Chimica generale, Zoologia e Anatomia comparata, Fisiologia e Chimica farmaceutica in un'area di via Androne.
Per sopperire alle crescenti necessità fu quindi necessario, in attesa che si provvedesse alla costruzione del nuovo edificio, trasferire nel 1905 l'Istituto dai locali insufficienti del Palazzo Universitario in una palazzina presa in affitto in via Osservatorio(casa Faro).
La costruzione del nuovo Istituto di Chimca Farmaceutica procedette a rilento e fu ultimata nel 1918, ma il trasferimento da Via Osservatorio nella nuova sede avvenne nell'anno accademico 1920-21.
Questo istituto fu illuminato da nomi di insigni docenti, che cercarono di sviluppare di pari passo con la didattica la ricerca scientifica e certamente esso resterà vivo, oltre che nel ricordo di tanti farmacisti della nostra generazione, anche nella mente di alcuni docenti che oggi insegnano discipline farmaceutiche, perché rappresenta per questi un punto di riferimento, in quanto in esso hanno costruito le basi didattiche e scientifiche della loro carriera.
Le scienze farmaceutiche che intanto avevano ricevuto un notevole impulso ed era iniziata per queste una nuova era che attrasse l'attenzione e l'interesse di molti giovani che stavano per intraprendere gli studi universitari.
Sicchè il nuovo Istituto si rivelò ben presto inadeguato alle esigenze tanto che in una relazione fatta al Rettore, prof. Achille Russo, così si legge: "Nonostante l'Istituto di Chimica farmaceutica sia stato allocato in locali di recente costruzione pure, per lo sviluppo sempre più esuberante delle discipline che vi si impartiscono e la affluenza degli studiosi, essi sono già inadeguati ai bisogni".
L'esigenza dell'ampliamento dell'istituto si fece ancora più pressante dopo la seconda guerra mondiale, ma solo con l'approvazione della legge regionale del 18 aprile 1958 fu possibile predisporre un programma generale di assetto edilizio che prevedeva la costruzione di una Nuova Città Universitaria, in un'area posta nella collina di Santa Sofia in cui era prevista la realizzazione di un primo lotto di edifici comprendente l'Istituto di Chimica farmaceutica, di Fisiologia, di Chimica Biologica, di Farmacologia, della Clinica Pediatrica e Neuropsichiatria e degli Istituti di Chimica. L'inaugurazione del nuovo Istituto di Chimica farmaceutica e tossicologica, diretto dal prof. Giovanni Pappalardo, avvenne nell'anno accademico 1967-68 e consenti ai docenti di sviluppare non solo il settore della didattica, ma soprattutto quello della ricerca scientifica, programmando e realizzando anche un parco di apparecchiature quale supporto indispensabile a condurre un proficuo lavoro in molteplici settori delle discipline farmaceutiche.
Nel 1982 con l'afferenza della cattedra di Tecnica e legislazione farmaceutica all'istituto di Chimica farmaceutica si è avuto un miglior coordinamento di tutte le attività dell'area farmaceutica e quindi una migliore funzionalità. Purtroppo per la mancanza di spazio il laboratorio di Tecnica e legislazione farmaceutica ha trovato una sua collocazione in un locale dell'edificio 13 appartenente al Dipartimento di Chimica.
In questa nuova fase l'Istituto ha stretto numerose relazioni con docenti di Università italiane e straniere. Numerosi ed ottimi sono anche i rapporti con gli Ordini professionali, con le organizzazioni sindacali di categoria, con gli enti e le Autorità locali che si rivolgono all'Istituto per l'espletamento di perizie, prove concorsuali ed analisi varie.
Nell'ambito delle attività culturali l'Istituto ha promosso seminari e conferenze invitando illustri scienziati.
Una importante iniziativa condotta a buon fine dai docenti dell'Istituto è quella dell'attivazione del Dottorato di ricerca in "Scienze Farmaceutiche".
La Chimica farmaceutica ha subito in questi ultimi anni una evoluzione profonda sia nell'impostazione sia nei contenuti, abbandonando la classica tradizionale visione puramente chimico-sintetica del farmaco e assumendo caratteristiche più ampie e moderne. La ricerca nel campo chimico-farmaceutico, in particolare la progettazione e la realizzazione di nuovi farmaci, oggi richiede non solo l'impiego delle metodologie sintetiche più avanzate, ma anche una comprensione profonda del substrato biologico con cui la sostanza attiva andrà ad interagire.
Anche l'Analitica farmaceutica è sostanzialmente cambiata, come si può ben rilevare dalla letteratura specialistica, dalle Farmacopee più aggiornate e dalle apparecchiature più sofisticate che sono attualmente di impiego quotidiano. Infine, per completare questa panoramica, nell'ambito delle tecnologie farmaceutiche, la Tecnica farmaceutica in particolare, la vecchia Farmacia Galenica, ha mutato volto ed il suo principale scopo è quello di studiare, sotto tutti i punti di vista, le varie e complesse operazioni che trasformano le sostanze medicamentose in "forme farmaceutiche", e ciò tenendo conto dei problemi relativi alla farmacocinetica ed alla biodisponibilità.
Queste moderne concezioni, le nuove tendenze nei diversi settori delle Scienze Farmaceutiche sono quelle che infirmano ed indirizzano sia la ricerca scientifica che l'attività didattica del nostro istituto. La ricerca scientifica si è soprattutto sviluppata nel settore della Chimica Farmaceutica sintetica ed analitica e nel settore della Tecnica farmaceutica.
Le ricerche nel campo chimico farmaceutico riguardano la progettazione e la sintesi di sostanze a potenziale attività farmacologia e, per certe classi di composti, lo studio delle relazioni struttura-attività. Le ricerche di analitica farmaceutica trattano determinazioni strumentali quali-quantitative di forme farmaceutiche e prodotti di metabolismo di varie sostanze e di farmaci.
Quelle di tecnica sono rivolte allo studio e alla realizzazione di formulazione e di rilascio controllato di farmaci, nonché alla veicolazione di agenti immunomodulanti in formulazioni liposomiche.
Per quanto riguarda la didattica, attualmente la maggior parte degli insegnamenti dei due corsi di laurea, alcuni dei quali a carattere eminentemente pratico, afferisce all'Istituto.
In particolare le "Esercitazioni" sono assiduamente frequentate dalla quasi totalità degli studenti iscritti e vengono svolte in più turni. Così come è avvenuto nel passato purtroppo questa struttura non adempie più alle nuove necessità, sia per l'accresciuto numero di docenti e ricercatori, sia perché l'Istituto non riesce adeguatamente a far fronte con le strutture didattiche, alle Esercitazioni del nuovo Corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche e a quelle della Scuola di Specializzazione in Chimica e tecnologie alimentari.
Il breve "excursus" storico dimostra bene come la Facoltà di Farmacia sia nata e si sia sviluppata sulle discipline chimico-farmaceutiche, poche dapprima, sempre più numerose e distinte in seguito, che sono e furono tutte ospitate nell'Istituto di Chimica Farmaceutica e Tossicologica.
L'assimilazione Istituto–Facoltà appare, quindi, del tutto giustificata, ove si consideri che i 13 insegnamenti impartiti nell'Istituto sono praticamente specifici e caratterizzanti i due Corsi di Laurea. E' per questo che, ben a ragione, si può affermare che l'Istituto di Chimica Farmaceutica rappresenta il "cuore" della Facoltà di farmacia.